8 - I valori dei campi elettromagnetici del modello
Nota: di seguito indicheremo ¢(x,t) come il termine di fase di F(x,t) sottintendendo che ci riferiamo al suo argomento.
In particolare risulta per la velocità angolare
Nota: quanto vedremo in questo post vale ovviamente anche per la funzione F(y,t)=F¢(y,t) per la variabile y.
Tuttavia la definizione di F(x,t) va contestualizzata nell'ambito dello spazio/tempo introdotto nel precedende post.
Osseviamo innanzitutto che se poniamo ¢(t)=eiwt e inoltre ¢(x)=eikx possiamo riscrivere la eq.8.2 come
Nota: sull'asse Z vengono rappresentati per definizione i valori immaginari di ¢(x)=eikx=cos(kx)+isin(kx)=Fy(x)+iFz(x) nel riferimento di tipo spazio e di ¢(t)=eiwt=cos(wt)+isin(wt)=Fy(t)+iFz(t) nel riferimento di tipo tempo.
Si osservi che abbiamo posto x=0 nella definizione F(x,t)=Fei(wt+kx) (vedi eq.8.1 ed eq.8.2) per ottenere F(t)=F¢(t) (eq.8.6) nel sistema di tipo tempo e inoltre si è posto t=0 per ottenere F(x)=F¢(x) (eq.8.7) nel riferimento di tipo spazio; tuttavia ciò non deve farci dimenticare che nel primo sistema lo spazio non è affatto definito mentre nel secondo riferimento è il tempo a non essere definito (poiché per definizione siamo nello spazio/tempo: cioè spazio oppure tempo in modo esclusivo).
Ciò significa che non possiamo fissare una precisa fase del vettore rotante F(x,t) in x=0 (oppure in t=0) se x (oppure t) non è definito, ma dobbiamo considerare tutte le possibili direzioni del vettore (come vedremo meglio in un prossimo post).
- Operatore Rotore: RotF(x,t) definito rispetto allo spazio (qui invece poniamo t=0):
Nota: si noti che abbiamo posto per entrambi gli operatori lo scambio di variabile di x con y (e viceversa): è per questo motivo che abbiamo lasciato indicate le variabili x, y oppure t anche se sono state fissate rispettivamente nel punto 0.
Vediamo subito un esempio, definiamo la carica elettrica secondo la eq.8.1:
Se ora vogliamo derivare la corrente elettrica, questa è così definita (nel riferimento di tipo tempo, posto x,y=0):
Inoltre essendo per definizione (secondo la eq.8.1): I(y,t)=I¢(y,t) e e(y,t)=e¢(y,t) si ottiene dalla eq.8.12:
Nota: la carica può ruotare contemporaneamente sia intorno all'asse X che Y, quindi scriveremo e(x,t) oppure e(y,t) in relazione al tipo di rotazione considerata (caratteristica valida come vedremo anche per il flusso: øm(x,t) e øm(y,t)).
Infine, poiché nel paragrafo "Il modello del positrone esteso" applicheremo il segno meno al termine di fase ¢(x,t) è utile stabilire, in generale, i versi di rotazione dei vettori che per ipotesi sono determinati proprio dal segno della fase.
Poniamo perciò, per il termine di fase, la seguente relazione di equivalenza (nel riferimento di tipo spazio):
(*) Il vettore rotante attorno all'asse X oppure all'asse Y del relativo riferimento è rappresentato da una funzione complessa dove i è l'unità immaginaria posta per definizione lungo l'asse Z.
(**) Le operazioni di Derivazione e di Rotore qui introdotte sono analoghe a quelle classiche, tranne che per il fattore (1/i2π) e soprattutto per lo scambio di variabile x con y (e viceversa): come vedremo in un prossimo post questa inversione di variabili ci permetterà di definire, ad esempio, i valori di J(t) (vedi eq.11.12) e Jm(x) (eq.11.13) lungo la spira di corrente λ.
(***) In realtà il rotore classico applicato a F(x)=Feikx dà come risultato: rotF(x)=-ikFe-ikx=-ikF¢(-x) ma secondo la regola della eq.8.14 si ha -ikF¢(-x)<=>ikF¢(x) a cui poi segue per definizione lo scambio della variabile x con y (vedi eq.8.9).
NB: le equazioni sono indicate col numero di post e di formula: ad esempio (1.2) indica il post n.1 e la formula n.2.
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